Dal livello 2 Ghaal Himba può, come azione standard, spendere un punto personaggio emettere un urlo dalla intensità variabile che può destabilizzare e ferire i timpani delle creature troppo vicine.
Il raggio ed il danno variano in base all'intensità scelta.
Tutte le creature in grado di sentire nell'area dell'urlo devono effettuare un Tiro Salvezza su Costituzione, con CD uguale a quella dell'incantatore, che, se fallito, infligge danno pieno e la condizione confuso per il turno successivo.
Può scegliere tra quattro intensità:
Leggermente fastidiosa: infligge 1d6 in una sfera di 3 metri
Fastidiosa: infligge 1d8 in una sfera di 4.5 metri
Frastornante: infligge 1d10 in una sfera di 6 metri
Spaccatimpani: infligge 1d12 in una sfera di 9 metri
Il numero di dadi viene incrementato di una unità al livello 7, al livello 13 ed al livello 19.
Dal livello 2 Ghaal Himba è in grado di suonare determinate melodie imparate, riuscendo a incanalare il flusso arcano e facendo avvenire magie sconvolgenti.
Può, come azione standard, spendere un punto personaggio per iniziare a suonare uno degli spartiti che conosce utilizzando la magia.
Never gonna give you up
Appresa dai luminotteri trovati durante il primo tragitto verso Vorwort.
Effettuata una prova di Addestrare animali. In base all’ambiente, se è più o meno ospitale per gli insetti e gli aracnidi, la CD varierà (devo farti la tabella). Se superata, permette di impartire agli insetti evocati un singolo comando semplice, nei limiti del fattibile. Qualora la prova dovesse fallire, o una volta eseguito il comando, gli insetti della zona non saranno influenzati dalla melodia per 24 ore.
Nota: gli animali coinvolti sono tutti gli Artropodi di terra, quindi sono esclusi tutti i crostacei e le altre creature acquatiche.
Arma semplice, arma da mischia
1d4 perforante. Leggero.
Un normale flauto dal suono pulito, a differenza del suo aspetto. Oramai è intriso di sangue, feci e altri fluidi di dubbia provenienza.
Solo Ghaal Himba ha la competenza per poterlo brandire come un'arma da battaglia.
Arma da guerra, arma da mischia
1d6 contundenti magici. Leggero. Lancio (6/18 mt.)
Doppietta: queste martelli da guerra non hanno una taglia imponente come i loro fratelli. Ciò li rende perfetti per essere usati in coppia. Se si effettua un’azione bonus per colpire con quest’arma, si sommerà anche il proprio modificatore di caratteristica ai danni inferti.
Dei bracciali in lacci di pelle nera, con attaccata sopra una spessa piastra di metallo, che coprono tutto il polso e il palmo della mano, lasciando libere di muoversi le dita.
Chi sta per essere attaccato con un attacco in mischia o a distanza, può decidere di usare la propria reazione per fare un TS su destrezza anziché usare la CA. Se il risultato è maggiore del TC avversario, allora si applicano le seguenti condizioni in base al tipo di attacco:
Se in mischia, l'attacco avversario fallisce e si effettua un attacco di opportunità
Se a distanza, l'attacco avversario fallisce e si può decidere di effettuare un TC su forza per lanciare indietro il proiettile
Una lastra applicabile ad un’armatura o ad uno scudo da un fabbro specializzato.
Quando si indossa l’oggetto con la piastra, si può utilizzare la propria reazione per utilizzare l’incantesimo Assobi elementi, senza spendere alcuno slot, per un massimo di due volte al giorno.
La firma di Ghorok è incisa sulla parte inferiore destra.
Una sorta di fucile rudimentale, con la canna che emette della leggera foschia per via del freddo racchiuso al suo interno. Menti studiate capiranno che al suo interno è infuso il trucchetto Raggio di gelo.
Quando il colpo parte, il fucile emette un raggio di ghiaccio potentissimo che trapassa i bersagli, rischiando di congelarli.
La portata è di 18 m e fa un 2d8 danni da freddo. Scala su intelligenza. Se il modificatore è negativo, allora il valore da utilizzare sarà 0. Il primo bersaglio che viene colpito, deve fare un TS su costituzione con CD 14 per non venire congelato per 1d4 turni. Un bersaglio congelato non potrà compiere alcuna azione fino a che rimarrà in questo stato.
Il proprietario era Paolo Ruffoni.
La firma di Ghorok è incisa sul lato destro della canna del fucile, quasi al termine verso l’impugnatura.
Tanto tempo fa, in una terra lontana, ma non tanto lontana, da un genitore umano e un genitore orco, nasce una mezzorca grigio-verdastra, vivace e soprattutto cicciottella, alla quale diedero il nome di Himba, Ghaal per gli amici.
I primi anni di vita della giovane mezzorca si svolsero tranquilli, felice nel suo fango, fino al fatidico giorno.
In quel giorno, quando Ghaal aveva solo 3 anni, ci fu un feroce attacco alla città limitrofa alla palude in cui viveva tranquillamente, portando i genitori ad una battaglia all’ultimo sangue.
Si era detto di una battaglia molto cruenta, che portò a diversi morti, feriti e anche prigionieri di guerra.
Durante questa famigerata battaglia, i genitori di Ghaal risultarono dispersi.
Durante le ricerche non fu ritrovato nulla, se non un singolo reperto: un dente di orco, chiaramente appartenente al genitore di Ghaal, poiché unico orco in battaglia.
Il cimelio fu portato alla bambina, in una forma di collana, che da quel giorno non si tolse più per nessun motivo.
Senza il supporto dei genitori, la vita sarebbe stata molto difficile per la giovane grassottella mezzorchetta, ma grazie all’ausilio di diverse persone della città, orchi della palude e anche alcuni animali, Ghaal crebbe sana e forte.
All’età di 9 anni, il capo degli orchi della palude, Ghian Hotta, vedendo la ormai ragazzina cresciuta e incredibilmente e stranamente con capacità artistiche, decise di portarla in un istituto per istruirla nelle arti nella città poco più lontana di Strolhm.
C’era solo un piccolo problema: non avevano soldi. Nulla però che un po’ di sana intimidazione e minacce di morte non possa ottenere!
Gli anni all’istituto di Ghaal furono molto difficili, per gli insegnanti: era una persona molto intraprendente, ma allo stesso tempo era difficilmente controllabile. Finiva sempre per cacciarsi nei guai, spesso utilizzando le tecniche a lei insegnate: dal fingere la voce altrui, all’arte del mascheramento, fino anche ad utilizzare documenti falsi, era ormai ben nota nella città per creare problemi.
Il giorno che però cambiò la vita di Ghaal, dell’istituto e della città fu il giorno del 14° compleanno, quando Ghian, visti i progressi, le regalò il suo primo strumento musicale: era un flauto di legno, ottenuto da un’albero nelle paludi.
Si poteva notare subito che non fosse di ottima fattura: aveva schegge, muffa ed emetteva un rumore sibilante, ma fu il grande passo per Ghaal, che nonostante tutto aveva ormai concluso l’addestramento per diventare un bardo.
Durante la cerimonia di conclusione, però, ci fu un dramma: la giovane Ghaal, felice per il suo traguardo, cominciò a suonare, durante la cerimonia di chiusura, lo strumento.
Nessuno si aspettava, dopo quel momento, un forte turbine che colpì tutti i partecipanti.
L’esito fu disastroso: tutti i suoi mentori e tutti i partecipanti furono fatti fuori, fatta eccezione per i 2 studenti, anch’essi bardi, premiati con lei: Jan Nee (39 yo), un mezz’elfo di famiglia nobile della città, e Phin Otto (64 yo), nano proveniente dalle terre dell’estremo est.
Jan, vista la scena, fu colto da delusione e feroce ira, e si scagliò verso ghaal, emanando un istinto fortemente omicida.
La sua ira funesta fu bloccata da Phin, che aveva visto in quella giovane donzella una immane forza e ne fu estremamente colpito, da bravo nano che era.
I due si intrattennero in una feroce battaglia, nel mentre Ghaal si sedette e si godette la scena con del cibo in mano.
I due discepoli erano tra i migliori studenti, e la loro forza si equiparava: dopo svariate ore, si arresero alla verità e si diedero tregua.
Jan, stizzito, rattristato e soprattutto adirato, giurò vendetta su Ghaal, e sparì.
Ghaal tornò alla palude per narrare a Ghian dell’accaduto. Il capo, sentite le gesta della ragazza e meravigliato dalle sue gesta, le disse “Non sarai una scugnizza coi controcazzi, ma sicuramente sei tosta, e soprattutto, ormai sei cresciuta. Ho aspettato questo momento da molto, molto tempo”
Ghaal rimase stranamente in silenzio. “è ora che ti narri una cosa molto importante. I tuoi genitori non sono morti”
“EEEEEEEEEEEEEEEEEEEH!!!? IN CHE SENSOOOOOOOO?”
“Ho combattuto con loro quando hanno attaccato la città. Eravamo nel quartiere della locanda, stavamo sterminando ogni invasore che ci capitava, ma siamo stati accerchiati. Siamo stati salvati da una figura strana, mi ricordo solo che emanasse una forte luce bianca. Gli invasori erano a terra, morti, ma da quel momento non ho più avuto traccia dei tuoi genitori.
è vero, i cittadini hanno solo trovato quel dente, ma ho anche un'altra cosa per te”.
Ghian si fermò, entrò in casa e, dopo un momento di casino, tornò indietro con un anello.
"Questa è la fede con la quale si sono sposati. Non ti so dire di chi sia, ma ho notato un messaggio al suo interno. Non ci capisco nulla però”
Ghaal prese in mano la fede e provò a interpretare la scrittura, ma non era comprensibile, nemmeno con la magia: era un messaggio scritto in una lingua non conosciuta, che emanava una flebile luce bianca.
“Non so cosa farai, ma sono sicuro che il tuo desiderio sia di ritrovare i tuoi genitori. Ma stai attenta” mormorò “Il mondo è grande e pericoloso, e ti potresti ritrovare in una situazione ben più grande di te”
“SISì STARÒ ATTENTA, ORA VADO A CERCARE I MIEI GENITORI, CIAO GHIAAAAAAAAAN”
“Ah un’ultima cosa, ti ricordi che l’orco è tu…”
Ghaal non sentì l’ultima frase che Ghian le disse.
Ghaal si mise in marcia per la partenza, ma non sapeva in realtà dove partire, per cui fece tappa a Strohlm. Lì ritrovò Phin Otto, pronto per tornare alle sue terre dopo la cerimonia di chiusura.
Senza dire nulla, Ghaal lo seguì. Phin si rese conto solo a metà strada della situazione, cocciuto com’era, e, dopo un ardito discorso sul non stalkerare le persone, accettò ghaal nel viaggio.
Durante il viaggio nacque una relazione tra i due giovani, che sfociò nella prima relazione sessuale di Ghaal.
Dopo qualche giorno, arrivarono alla città natale di Phin, Scrotol, in cui Ghaal si intrattenne per la prima volta con l’alcool.
Potrei non narrare, per il bene dei bambini, ma proseguirò comunque perché fanculo i bambini.
A Scrotol risiedeva una delle taverne più rinomate di queste terre, il “Grande Phalloh”, nota per la sua famosa birra al Sankris Pino.
Ghaal non era ancora stata sverginata dal gusto degli alcolici, ma sotto stretta convinzione del fidato compagno, bevve la sua prima birra.
Poi la seconda, poi la terza, poi la quarta.
A quel punto nessuno più fermava la giovane mezzorca: in parte per la sua spiccata forza, in parte perché la gente non sopportava l’idea di vederla mezza nuda a ballare su un palo.
Tutti, ma non Phin, il quale, fortemente attratto dalla scena, decise di prendere in mano la situazione.
La mezzorca ed il nano si accinsero in una notte sfrenata, per diverse volte, in diverse posizioni. Per ulteriori dettagli contattare il numero in sovraimpressione.
Tuttavia, non si resero conto che, a un certo punto, i genitori di Phin stavano guardando la scena, e diciamocelo, conoscere una persona nel mentre che sta scopando tuo figlio potrebbe non essere un buon biglietto di invito.
Adirati della situazione, proibirono al nano di rivedere la ragazza.
Phin accettò di malgrado, ma ne era follemente innamorato, per cui, la sera della partenza, sgattaiolò fuori casa per vedere Ghaal un'ultima volta, al fine di avere un’ultima notte di passione.
Al momento della partenza, Phin le fece un ultimo regalo: una kalimba in ferro battuto e infusa di parte del suo potere di bardo.
La sua ultima richiesta fu di ricordare questi bei momenti e che, in qualche modo, lo strumento avrebbe riunito le due persone.
Ghaal era in un empass, perché doveva decidere se proseguire nella sua ricerca, o rimanere con Phin, un amico ed un amante.
Il desiderio di andare a fondo sulla scomparsa dei genitori, però, prevalse, e ciò convinse la mezzorca a rimettersi in marcia, pronta a seguire il sentiero ben marcato per le terre del nord.
Si perse.
Non sapendo la via, cercò rifugio in uno dei paesi in lontananza.
Un piccolo paesino sconosciuto, in cui era presente una taverna piccola, ma caratteristica.
La giovane mezzorca, ormai inebriata dal fragrante gusto alcolico, si recò per farne “un sorso”, ma durante la sua bevuta fu approcciata da una banda di teppisti locali.
La presero e la trascinarono in un vicolo buio e sperduto, con l’intento di rubare tutto ciò che aveva.
Non sapevano però con chi avessero a che fare: Ghaal iniziò una feroce battaglia, in cui i teppisti non avevano alcuna speranza.
Alla fine, tutti tramortiti e legati, chiesero pietà alla ragazza, che però, in quel momento, si rese conto che il dispiacere e il terrore che essi stavano portanto le stavano portando un immenso piacere e, ahimè per i popoli, in quel giorno Ghaal scoprì il piacere degli atti sessuali non consenzienti.
Nei successivi giorni, la ragazza diede comunque una mano alla città, e, nel momento in cui confessò di essersi persa, le indicarono la strada per ricongiungersi al percorso principale, in modo tale che non potesse più perdersi.
Si perse di nuovo.
Questa volta seguì un percorso quasi non visibile in una foresta, e, ad un certo punto, si perse.
La ragazza si era arresa, dopo svariati giorni, a non uscire più dalla foresta, fino a quando non avvenne un miracolo: una freccia la stava per colpire in testa.
Essa conteneva un messaggio, in cui veniva indicata la direzione per uscire dalla foresta.
In qualche modo, Ghaal riuscì a perdersi, fino ad arrivare ad un villaggio elfico.
A quel punto le apparve davanti un elfo, barbuto e scorbutico, che la intimò ad andarsene.
Ghaal ci provò, ma fallì miseramente, per cui, scocciato, l’elfo decise di mostrarle la via personalmente.
Il viaggio durò qualche ora, ma dal discorso ne trasse informazioni sulla persona che la stava accompagnando: il suo nome era Òsnadirr, era il druido del villaggio, appartenente agli elfi della luna, e il suo obiettivo era di ricostruire il villaggio attaccato.
Usciti dalla foresta, i due si separarono, ma poco dopo si ritrovarono assieme: entrambi avevano adocchiato, prima di proseguire nel loro viaggio, un’orda che si stava minacciosamente avvicinando al bosco.
Òsnadirr, al fine di proteggere il villaggio, e Ghaal, con il fine di aiutare quello che era ormai un suo amico, collaborarono, e la loro forza bruta prevalse sull’intera orda, sparpagliando così l’attacco.
Approccio in taverna con Òsnadirr fallito, duello di mezzanotte, diventano “amici”.
Incamminamento verso le terre dell’ovest,
indizi sull’anello (trovato il fabbro che fece l’anello, confermato che la scritta non era stata messa da lui)
Correlazione con storia breve su Melissa e il vecchio, aggiunta della frase del vecchio “Ho visto apparire dall’entrata di quelle terre una fortissima luce bianca”
Correlazione con storia Brom, descrizione più dettagliata della malattia, dettagli sul passaggio di un orco senza dente, con narrazione simile a storia di Brom e entrato nella terra di mezzo.